Esprit d’ambin

ESPRIT D’AMBIN (titolo provvisorio)

Film documentario

Regia di Fredo Valla

Produzione: Chambra d’Oc

9 agosto 2022

STATO DELL’ARTE

RELAZIONE

Studio e documentazione, sviluppo del progetto  – pre-produzione.

La prima sessione delle riprese è stata preceduta da una fase di studio e documentazione visiva del territorio del Massiccio d’Ambin nei suoi vari aspetti: geografici, storici, alpinistici, glaciologici, geologici, turistici, percorsi e comunità umane che con l’ambiente del Massiccio hanno stabilito nel corso dei secoli, e nel tempo presente, relazioni di vario tipo. La documentazione (libri, fotografie, carte geografiche, narrazioni orali ecc) si è accompagnata ad alcune giornate di sopralluogo, sia di esplorazione del territorio, sia di conoscenza e incontro con gli esperti e i testimoni che verranno intervistati nel corso delle diverse sessioni di ripresa.

Produzione (prima sessione riprese)

Alla prima sessione di riprese ha partecipato una troupe composta da due operatori alla fotografia, un ingegnere del suono e il regista Fredo Valla. Uno degli operatori alla fotografia ha coperto anche il ruolo di organizzatore del calendario delle riprese e dei contatti con gli esperti e i testimoni delle interviste.

La troupe ha fatto base in Frazione San Marco di Oulx, baricentrica per i diversi luoghi da raggiungere e comoda per lo scarico, per la verifica quotidiana del girato e la valutazione del lavoro fatto.

Le modalità di ripresa di questa prima sessione sono state: con camera a mano, su cavalletto e col drone per le riprese aeree.

I luoghi e i temi toccato sono stati nell’ordine (diversa sarà la loro collocazione nel documentario):

  • la strada che da Rochemolles sale al Sommeiller (storia, tracciato, sfruttamento turistico e attualità)
  • il ghiacciaio del Sommellier e lo sci estivo
  • recesso del sistema dei ghiacciai dell’Ambin provocato dal cambiamento climatico.
  • lo sfruttamento dei ghiacciai da parte delle comunità locali (i cavatori di Exilles e l’estrazione dei blocchi di ghiaccio: vendita all’esercito italiano per le truppe coloniali in Africa)
  • il nuovo bivacco del Sommellier (in corso di realizzazione)
  • la progettazione dello stesso secondo forme architettoniche contemporanee e con materiali naturali e una prospettiva ecosostenibile
  • il paesaggio in quota
  • la vita in rifugio (Levi-Molinari), l’esperienza unita alla passione dei due “rifugisti”
  • il paesaggio del lariceto, a terra e dall’alto
  • terapia forestale attraverso l’esperienza di soggiorno prolungato nel bosco (benefici, malattie che ne traggono beneficio, ecc.)
  • esperienze di concentrazione uditiva e visiva nell’ambiente  boschivo
  • la crisi dell’acqua (torrenti, ruscelli, laghi in secca) conseguenza del cambiamento climatico
  • la geologia del Massiccio, narrazione petrografica
  • visione, sia dettagliata sia complessiva, delle varietà di rocce (distinguibili dalla formazione e dal colore) che compongono il Massiccio

Hanno partecipato come esperti:

  • Aldo Timon
  • Marco Pozzi e Tiziana Di Martino del rifugio Levi-Molinari
  • Franco Facelli, medico chirurgo e membro della Commissione medica del CAI
  • Stefania Mingolla, psicologa
  • una decina di ragazze e ragazzi (che si sono esercitati negli esercizi di concentrazione proposti dalla psicologa)
  • Devis Guiguet, architetto
  • Gianni Boschis, geologo e accompagnatore
  • Alberto Borello, guida alpina

Produzione (seconda sessione riprese)

Terminata la prima sessione, è in corso di messa a punto e realizzazione la seconda fase delle riprese che comprende:

  • esperienze di neo-ruralismo e zootecnia nel Massiccio d’Ambin (motivazioni per un cambio di paradigma e di vita da parte di giovani e/o famiglie che scelgono una vita in quota e di svolgere con modalità attuali un mestiere antico)
  • l’Ambin montagna di frontiera e di confronto militare (le fortificazioni del Moncenisio, il valico nella storia, il ruolo dell’ospizio, il lago, l’attualità di un complesso fortificato che per alcune vicende legate al suo smantellamento sembra rimandare alla “Fortezza Bastiani” di Buzzati.
  • la messa in opera del nuovo bivacco del Sommellier (posa delle centine in legno, rivestimenti, fase finale)
  • le comunità umane che gravitano attorno al Massiccio (francoprovenzale e occitana, italiano e francese)
  • briciole di storia: il Pertus Colombano Romean… il Glorioso Rimpatrio dei Valdesi. Storie di cacciatori e di cacce: la comparsa del cinghiale sul Massiccio… l’ultima lince… camosci… il prelievo dei nidiacei dei rapaci da parte delle comunità locali e vendita (soprattutto in Toscana per la caccia all’otarda). Quest’ultimo tema sarà svolto nelle lingue madri delle comunità che insistono attorno al Massiccio (franco-provenzale e occitano)

Altri temi saranno sviluppati nelle sessioni successive di ripresa.

CHI SONO

Amo sentire raccontare le storie. Per questo motivo sono diventato documentarista e sceneggiatore di film lungometraggi. Qualcuno ricorderà "Il vento fa il suo giro" candidato al Premio David di Donatello per la migliore sceneggiatura e "Un giorno devi andare", regia di Giorgio Diritti. Collaboro con Aranciafilm, Graffitidoc e Nefertiti Film per lo sviluppo di progetti, soggetti, sceneggiature e regie. Ho co-fondato "L'Aura", scuola di cinema di Ostana, nel villaggio di fronte al Monviso in cui vivo. Coltivo l’orto a 1350 metri di quota; raccolgo cavoli, zucchine, porri, insalata, bietole, carote. Zucchine, soprattutto.

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