Rotte di medio mare – Villa Tornaforte, programma marzo-maggio 2025

Marzo 9, 2025

VILLA TORNAFORTE ARAGNO

CUNEO

Programma 2025

ROTTE DI MEDIO MARE

a cura di Fredo Valla

Mediterraneo: mare che unisce, mare che separa, mare confine.

Tre continenti: Europa, Asia, Africa, tre religioni monoteiste – ebraismo, cristianesimo, islam –  popoli, culture, relazioni, conflitti. Un “grande lago”, lo ha definito papa Francesco nel suo recente viaggio in Corsica (dicembre 2024). Culla di civiltà, prima greca, poi romana, poi giudeo-cristiana, e, prima ancora, di importanti culture medio-orientali sorte fra il mare e i grandi fiumi. Da oltre 2000 anni, gli uomini, i popoli che vivono attorno  al Medio Mare modellano cultura, istituzioni, sistemi giuridici a partire da riflessioni e soluzioni che attorno a questo mare hanno visto la luce. 

Europa latina, Europa slava, cattolica, protestante, ortodossa. Africa berbera e araba. Medio Oriente turco, arabo, curdo… e scita, sunnita, ebreo, cristiano, druso, copto…

A unire Europa e Medio Oriente è il mare comune. “Le somiglianze sono dovute alla prossimità del Mediterraneo, incontro sulle sue sponde di nazioni e forme di espressione. Così ebbe a dire Pedrag Matvejevic in una lezione del 1997 al Collège de France. “Le differenze,  sono segnate da origini e storia, credenze e costumi, talvolta inconciliabili. Né le somiglianze né le differenze sono assolute o costanti: talora sono le prime a prevalere, talvolta le ultime”. 

“Guarda la carta geografica”, mi suggerì Paolo Rumiz, scrittore triestino,   “Scoprirai che l’Europa è la grande penisola dell’Asia verso occidente. Che insieme sono un continente senza soluzione di continuità dall’Atlantico al Pacifico: l’Eurasia, appunto”.  Leggo il suo “Canto per Europa” e “La rotta per Lepanto” e ne trovo conferma.

Se poi  mi abbandono alle “cose che non avvennero, ma sono sempre state”,  come scrive Roberto Calasso in “Le nozze di Cadmo e Armonia”, citando Sallustio, vale a dire ai tempi del mito, trovo  Europa rapita da Zeus. Il dio dell’Olimpo, in forma di torello bianco con piccole corna splendenti,  rapisce la giovane principessa fenicia  che  sta cogliendo narcisi, giacinti, violette, rose e timo con le ancelle sulle rive di un fiume sulle coste di quel paese tormentato che oggi è il Libano.

Il Mediterraneo di Fernand Braudel e dei suoi sodali di Les Annales: “lo spazio, la storia, gli uomini, le tradizioni”.

E come non ricordare Paolo Dall’Oglio, gesuita. Nel monastero di Mar Musa, in Siria, affacciato al deserto, predicava il dialogo.  Sognava la venuta  di un tempo in cui gli uomini tornassero  a godere gli uni il bene degli altri, nella speranza (utopia?) di un nuovo sposalizio fra Asia ed Europa, senza pretese di egemonia, senza fanatismi religiosi, frustrazioni e guerre di conquista.

E la musica: quella di Jordi Savall, catalano. La sua esplorazione musicale fra le terre del Mediterraneo, fra mondi e culture.

Il Mediterraneo di chi l’attraversa sui barconi per una vita migliore… Il Mediterraneo, cimitero di migranti.

Poi, e poi…: le geografie sacre: l’Isola di Apollo, Onphalos, Axis Mundi, il centro del mondo. Eratostene della Biblioteca di Alessandria disegna la mappa. Le navicelle nuragiche in bronzo, i popoli del mare, le grandi isole, le rotte, le navi, i porti, i fari.

Chi ha spostato le Colonne d’Ercole dal Canale di Sicilia a Gibilterra? Se lo chiede Sergio Frau, giornalista e scrittore.

Le grandi battaglie. La migrazione dei tonni… i corallari…

Mediterraneo e cultura materiale. Il cibo, le migrazioni da sud a nord: dieta mediterranea, kebab, datteri e altro. Prima ancora le spezie, che con carovane giungevano al Mediterraneo orientale poi in Europa.

Intenzioni

Il tema (distribuito su due annualità) si propone come un’indagine attorno alla complessità dello spazio mediterraneo, delle sue terre, degli uomini, delle culture lungo le sue quattro sponde, nord, sud, est, ovest. Lo sguardo è rivolto tanto al passato quanto al presente: relazioni, derivazioni, contaminazioni, conflitti  che riflettono antiche inimicizie.

Come cominciare?

Forse dalla millenaria inimicizia fra l’Europa e l’Asia, fra Occidente e Oriente? Dapprima furono gli Achei contro i Troiani, poi fu la Grecia contro i Persiani; poi Roma contro i Fenici di Cartagine; poi il medioevo delle Crociate, i Cristiani contro  i Turchi, l’esercito ottomano sotto le mura di Vienna. Infine il colonialismo europeo in Nord Africa e nel Medio Oriente.

La jihad arabo-islamica che dilaga vittoriosa fino all’Andalusia, quindi la cacciata degli ebrei dalla Spagna.

L’ebraismo sefardita verso i Balcani e la Turchia dopo la cacciata dalla Spagna nel 1492.

Letteratura e musica nuova…

La caduta di Costantinopoli in mani ottomane. La politica di Venezia in Adriatico e nel Mediterraneo orientale. Poi  Lepanto…

Più tardi, lo smembramento  dell’Impero ottomano sconfitto nel primo conflitto mondiale: Regno Unito e Francia disegnano il Medio Oriente in stati tracciati con squadretta e righello, monarchie ed emirati fasulli.

L’arrivo degli Ebrei in Israele, nascita di uno stato dopo la Shoah…

La mano di alcuni stati europei sul Canale di Suez… L’attualità… La geopolitica.

Soltanto inimicizia? Soltanto guerre?

Lo storico Fulvio Delle Donne dell’Università Federico II di Napoli, narra in  “Federico II e la crociata della pace” dell’amicizia fra l’imperatore “stupor mundi” e il sultano d’Egitto, con gli accordi (pacifici) su Gerusalemme. Accordi che, pur contrastati dal Papa, dureranno dieci anni dieci mesi, dieci giorni.

La riva nord presenta molti tratti unitari. Fra Occitania e Catalunya, ad esempio. Catalano e occitano, lingue sorelle, tanto che nel medioevo dei Trovatori le lingue dell’una e dell’altra quasi non si distinguevano.

A proposito di Trovatori e della loro lirica d’amore, come non ricordare la diffusione dello stile poetico trobadorico in lingua volgare nell’Italia settentrionale, in Sicilia, nell’Europa continentale… E non solo. 

Andalusia araba. Catalunya e riva sud. I cartografi ebrei-catalani di Mallorca disegnano le terre sub-sahariane, fino al favoloso impero del Mali. Ne scrive l’antropologo Marco Aime ne “Il viaggio del Sultano”. Con una carovana carica d’oro l’imperatore nero va in pellegrinaggio alla Mecca. Sei mila chilometri: risale a Timbuctu, attraversa  le città mercantili arabo-tuareg; prosegue lungo la riva sud, raggiunge il Cairo, quindi La Mecca  (viaggio raccontato per la prima volta da Ibn Battuta, il Marco Polo arabo)

Spiritualità: tema su cui ha lavorato Axinia Dzurova, bulgara del Centro Ivan Dujcev di Sofia, studiosa di testi slavo glagolitici. Quindi la migrazione del dualismo d’ispirazione manichea dei primi secoli giudeo-cristiani, dal Medio Oriente (pauliciani, messaliani) ai Balcani (bogomilismo), all’Occidente europeo (catarismo). Argomento che Enrico Riparelli, teologo dell’Istituto superiore di Studi religiosi di Padova,  ha affrontato  ne  “I mille volti di Cristo” e in Bogre, film dedicato alla grande eresia europea cataro-bogomila.  Infine: prove di dialogo fra le religioni per una teologia del Mediterraneo. Tre monoteismi, il Mediterraneo come spazio teologico.

Novembre 2024

CALENDARIO

marzo / maggio 2025

– 28 marzo

Relatore Aleksandar Sasha Karlic, musicista, ricercatore / Aleksandra Asya, cantante.

Titolo: Musiche di andata e di ritorno tra le rive del Mediterraneo

– 12 aprile

Relatore Fulvio Delle Donne, Università Federico II di Napoli.

Titolo: la Crociata della pace di Federico II e gli accordi con al-Kamil, sultano d’Egitto

– 29 aprile

Relatore Guido Dotti, monaco della Comunità di Bose.

Titolo: Il Mediterraneo come luogo teologico

– 16 maggio

Relatore Egidio Ivetic, docente di Storia moderna, Storia del Mediterraneo, Storia dell’Europa orientale – Università di Padova

Titolo: Il Mediterraneo tra il Nord e il Sud del mondo: 1945-2025

BIO-BIBLIOGRAFIE DEI RELATORI | PDF

ALEKSANDAR KARLIC | PDF

FULVIO DELLE DONNE | PDF

GUIDO DOTTI | PDF

EGIDIO IVETIC | PDF

CHI SONO

Amo sentire raccontare le storie. Per questo motivo sono diventato documentarista e sceneggiatore di film lungometraggi. Qualcuno ricorderà "Il vento fa il suo giro" candidato al Premio David di Donatello per la migliore sceneggiatura e "Un giorno devi andare", regia di Giorgio Diritti. Collaboro con Aranciafilm, Graffitidoc e Nefertiti Film per lo sviluppo di progetti, soggetti, sceneggiature e regie. Ho co-fondato "L'Aura", scuola di cinema di Ostana, nel villaggio di fronte al Monviso in cui vivo. Coltivo l’orto a 1350 metri di quota; raccolgo cavoli, zucchine, porri, insalata, bietole, carote. Zucchine, soprattutto.

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