Bogre per gli studenti
Maggio 5, 202314 aprile
Liceo Artistico Casorati – Novara
Liceo Linguistico Bagatta – Desenzano


“I miei studenti, soprattutto Andrej, bosniaco, Julia, albanese, Alessia, rumena, Jesper, olandese, Aurora, russo-belga, e Anna, tedesca, hanno rilevato la straordinaria dimensione linguistica del film: erano affascinati dalla lingua occitana. Le tre classi erano del Linguistico, una Terza e due Quarte, e tutti erano fieri di aver capito bene il francese, ma soprattutto per i madrelingua, sempre un po’ stranieri nel cuore, sempre un po’ stupiti di poter rappresentare se stessi in immagini non sovrapponibili, soprattutto per loro scoprire nel cuore dell’Europa dei popoli una lingua sconosciuta rimasta nascosta per millenni è stata una sorta di inaspettata iniziazione ad uno spazio di manovra tutto nuovo, in serbo per loro.
Uno spazio futuro, custodito caparbiamente dalla saggezza dei padri. La lingua occitana infatti parla a tutti i popoli, perché nella sua corrispondenza alle forme delle valli e delle vette in cui risuona clandestina convoca ogni parlante che la intende alla ricerca della musica diversa di ogni terra che compone un’Europa ben diversa da quella dei palazzi dei vincitori.
I Desenzanesi hanno rilevato una strana somiglianza dell’occitano con il dialetto bresciano, cosa effettivamente molto interessante su cui riflettere, e i Sirmionesi, che si sentono veneti e un po’ esiliati tra i lombardi, si sono sentiti restituiti alla loro venusta distinzione contemplando soddisfatti le riprese della Giamaica… lo sapeva che si chiama così la spiaggia che appare nel film? Abbiamo anche altri Continenti in mezzo al Lago…
(lettera al regista di M. A., docente presso il Liceo Bagatta di Desenzano)
Recensione Film “Bogre: la grande eresia europea”, a cura di una studentessa del Liceo Linguistico Bagatta di Desenzano.
Il film documentario Bogre riesce pienamente nel suo intento e arriva come una forte denuncia, uno schiaffo in pieno viso allo spettatore che si ritrova immediatamente catapultato indietro nella storia e rivive uno dei momenti più tragici e difficili dell’umanità: le persecuzioni religiose e il tribunale dell’Inquisizione. Tema sicuramente controverso quello delle violenze perpetrate dal fanatismo religioso del passato, per il quale alcuni tentano ancora di trovare una giustificazione: sono molti coloro che pensano di trattare una violenza disumana come normale, il film rende sicuramente una migliore idea di tutte le violenze inimmaginabili a cui centinaia di persone sono state sottoposte.
L’impatto emotivo è certamente molto elevato, raggiunge l’obiettivo centrale e lascia lo spettatore senza parole. Come almeno è successo a me. Ho personalmente apprezzato molto la cura del dettaglio e l’attenzione alla ricostruzione delle prove scritte e storiche. È interessante la presenza di studiosi ed esperti di nazionalità diverse che hanno portato, come valore aggiunto, la loro testimonianze di una delle più interessanti lingue europee: la lingua d’oc, patrimonio culturale. Le parti recitate e le parti di ricostruzione storica si alternano bilanciate in perfetta sincronia e fanno si che l’attenzione dello spettatore non cali.
Da un punto di vista personale il film in generale mi è molto piaciuto ma la
parte che tra tutte ho trovato più interessante è stata quella che racconta la storia dei catari a Sirmione. Forse per un motivo di vicinanza o di consapevolezza del luogo è difficile che tali informazioni passino inosservate.
Ciò che mi ha più colpito è rendermi conto che solitamente che tendiamo a considerare la violenza a noi estranea, la ignoriamo se non coinvolge direttamente noi. Oppure la studiamo senza neanche renderci conto del significato delle parole: qualcosa di violento accaduto nella storia e letto su un libro ci sembra distante, quasi inesistente, perchè successo talmente tanto tempo prima che noi non ne siamo coinvolti. Vedere però sullo schermo luoghi così familiari, in cui mi capita spesso di andare mi ha fatto riflettere.
Una violenza rimane sempre tale, non importa che sia accaduta giorni prima o secoli prima, e la nostra società dovrebbe aver imparato finalmente a denunciarla, e rispettare le vittime, a ricordarle. Nonostante fossi consapevole di ciò che è successo con il tribunale dell’Inquisizione non solo in Italia ma in Europa, ne sono diventata veramente consapevole solo nel momento in cui ho visto i luoghi a me tanto cari e li ho immaginati protagonisti, spettatori silenziosi del male umano. Si tratta di qualcosa che ti turba, ti lascia un interrogativo. Come fare per evitare che tutto ciò di ripeta? L’esperienza di questo splendido documentario ti apre gli occhi, ti senti vicino alla storia, alle persone e a ciò che è successo. Inizi a porti delle domande.
Penso sia un’esperienza fondamentale e necessaria. Si parla tanto di
educazione civica nelle scuole al giorno d’oggi, ma credo che la miglior
educazione civica sia la scoperta della storia ancora nascosta, che proprio
perchè ignorata continua ad influenzare la nostra quotidianità.